La Faccia Segreta di Mykonos, Grecia

Indubbiamente, da anni, Mykonos è considerata una delle isole mondane per eccellenza e nel mondo l’isola delle Cicladi è conosciuta da tutti per la sua fama, spesso sopravvalutata, di isola degli eccessi.

Non nego la mia passione per quest’isola della Grecia, chi mi segue da tempo lo sa molto bene, motivo per cui ci sono stata diverse volte nel corso degli anni e motivo per cui, anche quest’estate ho deciso di tornarci.

Nella mia ultima visita, ho avuto modo di girare angoli nascosti e sconosciuti ai più, certamente non turistici, anche grazie all’idea che mi è balenata di noleggiare per un paio di giorni un quad (avete presente il famoso quadriciclo fuoristrada?).

È stato proprio durante uno dei miei giri con questo divertentissimo mezzo che, andando alla ricerca di stradine sterrate da esplorare e spiagge nascoste e non affollate, mi sono imbattuta in uno spettacolo a dir poco orripilante e a cui non avrei mai voluto assistere.

Avvicinandomi alla parte più a est dell’isola, quella dove si arriva solo tramite strade sterrate, ho notato uno strano andirivieni di grossi camion che facevano la spola tra le varie zone dell’isola e, cercando di capire dove stessero andando, mi sono trovata di fronte a qualcosa di assurdo: questi camion andavano a sversare ogni tipo possibile e immaginabile di spazzatura, prodotta da tutta l’isola, a cielo aperto in una vasta area a ridosso del mare.

Ho visto di tutto: rifiuti alimentari, materiali di scarto avanzati da ristrutturazioni e/o costruzioni edili, vecchi materassi, plastica e chi più ne ha più ne metta.

Come se questo non fosse già abbastanza, in un’area poco lontana dalla prima, dove il fetore era ancor peggiore che nell’area precedente, vi erano tracce recenti di immondizia bruciata, tra cui si percepiva chiaramente la caratteristica puzza di plastica bruciata (vorrei solo ricordare che bruciando la plastica si crea diossina, sostanza cancerogena che con il forte vento presente sull’isola, si espande liberamente).

Vedere tutta questa spazzatura, che trasportata dal vento, si andava a distribuire lungo tutto il versante della zona e direttamente in mare è stato desolante.

I sacchetti di plastica (a Mykonos quelli biodegradabili non sono nemmeno lontanamente presi in considerazione), nei loro variopinti colori che la fanno da padroni, come se fossero degli strani fiori post-atomici depositati tra i cespugli e in riva alla spiaggia, in un paesaggio già spettrale di suo erano qualcosa di surreale e la sensazione di desolazione e rabbia per il totale non rispetto dell’ambiente è stata davvero immensa.

Nel breve tempo che io sono rimasta in zona, ho contato ben sei camion più un camioncino zeppo di cuscini di gommapiuma e qualche cassa di cipolle, evidentemente andate a male.

L’idea iniziale che mi sono fatta è che avessero scelto quel luogo per questo scempio perché sito in una zona impervia e difficile da raggiungere quindi lontana dagli occhi dei turisti…grosso errore di valutazione! In realtà, proseguendo il giro nelle zone meno battute di Mykonos ho trovato una seconda discarica a cielo aperto, anche se più piccola, dove altri mezzi scaricavano spazzatura, nei pressi dell’aeroporto, prendendosi però la briga questa volta di ricoprire poi il tutto con della terra utilizzando delle ruspe.

Come se non bastasse tutto questo schifo, si deve aggiungere l’assurda inciviltà dei turisti che in spiaggia abbandonano davvero di tutto, riducendo il mare e le spiagge, che un tempo erano splendide, a dei veri immondezzai, vi basterà guardare l’immagine seguente per rendervene conto.

Ora, è vero che la Grecia è da anni un mondo a sé, specie per quanto concerne le varie isole, ma non sarebbe il caso di cercare di tutelare le poche cose belle che sono rimaste sul questo nostro povero pianeta, anziché nasconderle dalla vista dei turisti? E ancora, possibile che tutti questi giornalisti che scrivono articoli sull’isola per decantarne le meraviglie non si siano davvero mai accorti di nulla? 

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