Castello di Castelgrande – Bellinzona, TI (CH)

Situato nei pressi del centro storico della città, il colle di Castelgrande costituisce l’area di più antico insediamento umano nel Bellinzonese.

Sulla sommità del rilievo sono stati ritrovati manufatti d’età neolitica, oggi visibili nel Museo Storico Archeologico ospitato nelle stanze del castello insieme a più tarde tracce risalenti all’età del bronzo e del ferro.

Ben documentata, grazie a scavi svolti negli anni sessanta è l’occupazione del colle da parte delle truppe romane impegnate nella conquista della Rezia; mentre al IV secolo è possibile datare l’edificazione di una fortificazione stabile, la cui linea sarebbe in parte ricalcata dalle mura oggi visibili.

Tuttora visibile è la duecentesca torre Bianca, presso la quale doveva sorgere un palazzo di pertinenza del vescovo di Como; mentre al primo Trecento data con probabilità la fondazione della vicina torre Nera.

L’attuale aspetto spoglio delle tre grandi corti in cui si articola il castello si deve dunque agli interventi promossi in età visconteosforzesca, e soprattutto nel corso del Quattrocento, nell’ottica di una riqualificazione in senso prettamente militare del complesso.

L’accesso alla fortificazione era ai tempi garantito da una porta, tuttora visibile, sita nel tratto di mura che, in direzione sud, raccordava Castelgrande agli apparati difensivi del sottostante borgo.

Ancora possibile la salita a piedi da diversi punti della città, il mezzo più comodo per l’ascesa è oggi costituito dagli ascensori che, da piazza Della Valle, portano direttamente il visitatore nel cuore di Castelgrande.

L’accesso al complesso avviene attraverso la corte meridionale, dominata dallo snello profilo della torre Bianca e da quello della più bassa e tozza torre Nera.

Girandosi verso est, ben visibili sono da questo punto tanto le mura meridionali del borgo, quanto il castello di Montebello e il più lontano presidio di Sasso Corbaro.

Chiude il cortile verso sud, sul lato opposto rispetto alle due torri, il complesso di edifici in cui, a seguito del più recente restauro, hanno trovato posto i musei storico-archeologico e storico-artistico.

La visita procede quindi per la corte occidentale e quella meridionale.

Raccordata alla prima tramite una struttura trapezoidale, è assolutamente da notare la lunga Murata che procede da Castelgrande nella direzione del Ticino.

L’opera, voluta negli anni ottanta del Quattrocento da Ludovico il Moro per assicurare la totale chiusura della piana bellinzonese, si sovrappose al preesistente muro difensivo digradante dal castello verso il fiume, rivelatosi nel 1478 inadatto a reggere l’assalto svizzero.

Della costruzione ordinata dal Moro restano oggi solo pochi tratti ma ben visibile rimane proprio la parte più prossima a Castelgrande, percorribile tanto lungo il camminamento superiore quanto attraverso il suggestivo camminamento coperto, caratterizzato dalle aperture che dovevano consentire ai difendenti l’uso di balestre, archibugi e piccoli pezzi di artiglieria.

All’interno dell’ala sud del castello, diviso su due piani, troviamo il museo.

Nella sezione storico-archeologica del museo si trova una presentazione sintetica dei 6500 anni di presenza umana sulla collina, dal primo villaggio neolitico al 20° Secolo con una collezione di monete cinquecentesche, testimonianza di una zecca dei 3 cantoni primitivi.

Nella sezione storico-artistica possiamo ammirare una serie di disegni a tempera su carta del 15mo secolo, che in origine impreziosiva il soffitto ligneo di una fastosa dimora quattrocentesca del centro cittadino, demolita nel 1970.

Interessanti mostre temporanee sono regolarmente esposte nella luminosa “Sala Arsenale”.

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