La Monaca di Monza dal Romanzo al Cinema e al Fumetto

I Musei Civici di Monza ospitano dal venerdì 23 settembre 2016 fino a domenica 8 gennaio 2017 in orario di apertura del museo, la mostra “La Monaca di Monza. Dal romanzo al cinema al fumetto” che ripercorre le vicende di Marianna De Leyva raccontate attraverso una selezione di libri illustrati, fumetti e film: le modalità espressive contemporanee che hanno contribuito maggiormente a farne un personaggio popolare.

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La vera storia della Monaca di Monza, vissuta attorno al 1600, è una storia complessa, dove la violenza si mescola alla passione di un amore impossibile, con ricchezza di ingredienti preziosi per un romanzo d’appendice ottocentesco, tanto da aver indotto Alessandro Manzoni a raccontarne le vicende, seppur tacendo o modificando parte della realtà.

Ripercorrere i luoghi e ritrovare l’epoca dei fatti consente di aprire una finestra straordinaria su una Monza sconosciuta, costellata di monasteri e conventi, contea redditizia e sottoposta a una nobiltà stretta tra l’occupazione spagnola e l’Inquisizione.

Non siamo ancora all’epoca della grande epidemia di peste che avrebbe colpito Milano soltanto nel 1630 (e “I Promessi Sposi” traslano la storia della Monaca a questo periodo, per disporre di un più ricco contesto narrativo). Il Manzoni conosce la vera storia di Marianna de Leyva, nata da Virginia Maria Marino in un palazzo Marino (oggi sede del Comune di Milano) che prende il nome dal casato materno, ma le inventa una giovinezza non peggiore della realtà: quando Marianna, orfana della madre, viene consegnata al monastero di clausura monzese ha
infatti solo tredici anni, e a sedici ha già preso i voti.

Nel suo “carcere” monastico resterà per una vita lunga settantacinque anni, compresi quelli in cui sarà murata viva in una cella di un metro e mezzo per due e mezzo, condannata dal tribunale religioso con una sentenza disumana, interrotta dal cardinale Borromeo solo dopo quattordici anni.

Il profilo psicologico tracciato dal Manzoni è profondo, e la forte condanna, nel romanzo come nella realtà, non è per la monaca con il suo amante, per gli omicidi e i tentati omicidi di cui si sono macchiati e per tutte le violazioni della consegna monastica, bensì per la monacazione forzata: un fenomeno durato fino alla metà dell’Ottocento.

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LA MONACA NEL SECOLO DELL’IMMAGINE

Sia “I Promessi Sposi” sia “La Monaca di Monza” hanno particolare successo nelle versioni illustrate, cominciando dalla definitiva edizione del 1840 del romanzo manzoniano con i disegni di Francesco Gonin, eguagliato forse soltanto da Gustavino nel 1949, e da quella de “La Monaca di Monza” dell’editore Perino intorno al 1880, con i disegni di Leonida Edel.

Intanto la pittura ci offre suggestive immagini di pittori come Mosè Bianchi, che propongono un volto per una donna di cui non esisteva un ritratto certo.

Il cinema, la televisione e il teatro fanno la loro parte, con riduzioni da “I Promessi Sposi»”e dalle storie sulla
Monaca di Monza, puntando ora sul realismo ora sulla parodia.

Non possono mancare i nuovi mezzi narrativi, come il fotoromanzo (negli anni Cinquanta), il fumetto (in vari modi e forme, dalla parodia disneyana dei “Promessi Topi” alle strisce umoristiche di Marcello Toninelli), e nuove forme espressive (come l’opera omaggio di Cristina Stifanic realizzata per questa esposizione).

LA MOSTRA AI MUSEI CIVICI

Nei percorsi di rivisitazione della Monaca di Monza questa esposizione porta l’attenzione alla rappresentazione
del personaggio attraverso forme comunicative “di massa”, quelle che maggiormente ne hanno determinato l’ingresso nel patrimonio dell’immaginario collettivo.

Ecco per esempio l’edizione illustrata ottocentesca de “La Monaca di Monza” fantasticata da Giovanni Rosini, diffusa a dispense settimanali da 5 centesimi; cartoline, manifesti e fotobuste di film, dai primi anni del XX secolo agli anni Cinquanta e Sessanta; sequenze a fumetti, dal primo albetto a striscia, prodotto nel 1953 dalla Magnesia San Pellegrino e diffuso gratuitamente nelle farmacie, al Corriere dei Piccoli e alle pagine di Paolo Piffarerio per Il Giornalino.

Al centro, “La Monaca di Monza” a fumetti, con la vera vicenda di Marianna de Leyva raccontata da Alessandro
La Monica con un’inedita attenzione alla ricostruzione di fatti e luoghi, partendo dagli atti del processo.

L’esposizione dei disegni originali e delle diverse fasi creative consente di scoprire anche il lavoro che sta “dietro le quinte” di un’opera a fumetti tanto impegnativa, realizzata dal Comune di Monza con la collaborazione della Fondazione Franco Fossati con il Museo del Fumetto di Milano.

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Tante le iniziative legate alla Mostra, tra cui ve ne segnalo alcune qui di seguito.

La Monaca in Città

Domenica 2 e domenica 9 ottobre 2016:
Sui passi della Monaca di Monza:
Percorsi dal vivo con partenza dai Musei Civici di Monza.

Orari: la-monaca-di-monza-44

Prenotazione obbligatoria.
In caso di maltempo consultare gli aggiornamenti sul sito dei Musei Civici Monza.
A cura di Musei Civici di Monza e Compagnia Teatrale La Sarabanda, in collaborazione con Fondazione Gaiani e MEMB.

Giovedì 20 ottobre 2016, ore 21.00, Musei Civici
La città della Monaca:
Performance teatrali nelle sale dei Musei Civici di Monza sulla figura della Monaca e le opere del museo che raccontano la città.
Partecipazione gratuita, ingresso al museo a pagamento. Prenotazione obbligatoria; massimo 30 posti disponibili.
A cura di Musei Civici di Monza e Compagnia Teatrale La Sarabanda.

Domenica 23 ottobre, ore 15.30, chiostro dei Musei Civici
La vera storia di Gian Paolo Osio, l’amante della Monaca di Monza:
Azione scenica con voci recitanti, canto e musica.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
A cura di Musei Civici di Monza e Associazione Mnemosyne.

Giovedì 10 novembre, ore 21.00, Sala Conferenze dei Musei Civici (ingresso dal corpo vetrato di via Teodolinda).
La Monaca di Monza tra storia e immaginario – dai romanzi al Cinema e al Fumetto:
Incontro con Luigi F. Bona (direttore del Museo del Fumetto di Milano), Alessandro La Monica (autore del fumetto “La Monaca di Monza”) e Alberto Brambilla (cura mostre Museo del Fumetto, laureato su “I Promessi Sposi” a fumetti).
Ingresso libero fino a esaurimento posti. A cura di Fondazione Franco Fossati.

Domenica 13 novembre, ore 15.30, Musei Civici
La città della Monaca:
Performance teatrali nelle sale dei Musei Civici di Monza sulla figura della Monaca e le opere del museo che raccontano la città.
Partecipazione gratuita, ingresso al museo a pagamento. Prenotazione obbligatoria; massimo 30 posti disponibili.
A cura di Musei Civici di Monza e Compagnia Teatrale La Sarabanda.

Per maggiori informazioni e prenotazioni
Da lunedì a venerdì ore 8.30 – 16.00
Musei Civici di Monza – Casa degli Umiliati
Via Teodolinda, 4 – 20900 Monza
Tel. 039 2307126 Mail: info@museicivicimonza.it 

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