Michael Connelly – La Strategia di Bosch

Eccomi qui con la recensione di un altro thriller letto in formato ebook sul mio Kobo: Michael Connelly La Strategia di Bosch.

Anche in questo caso si tratta di un libro pubblicato pochi giorni fa (maggio 2016), edito da Piemme e con un prezzo di listino di € 19,90 per il cartaceo e di € 9,99 in ebook. Il libro è composto da 372 pagine e questa è la sua trama:

La strategia di Bosch Nell’Unità Casi Irrisolti della polizia di Los Angeles non succede spesso di doversi occupare di una vittima morta con dieci anni di ritardo rispetto alle intenzioni dell’omicida. L’uomo era riuscito a resistere tutto quel tempo con un proiettile nella schiena, senza che si potesse individuare chi era stato a tentare di ucciderlo. E ora a Bosch tocca risolvere un caso in cui il cadavere è ancora caldo, ma gli indizi e le eventuali prove si sono dissolti da tempo. Un compito difficile anche per un veterano come lui, ma ancor più per la sua giovane partner, Lucia Soto, che non ha alcuna esperienza di omicidi.

Il morto è un mariachi, uno di quei musicisti messicani che suonano per tradizione alle feste, e quando era stato ferito non c’era niente nella sua vita che potesse spiegare il tentativo di ucciderlo, tanto che all’inizio si era pensato a un proiettile vagante. Ma ora Bosch sa che forse è proprio da lì, da quel proiettile, che deve iniziare la sua indagine, un’indagine che spalancherà abissi di avidità e corruzione.

Fino a coinvolgere un altro caso irrisolto, avvenuto vent’anni prima: un incendio che aveva causato la morte di molti bambini in un asilo non autorizzato. Toccherà a Bosch e a Lucia Soto trovare i collegamenti tra i due casi e sciogliere i nodi che impediscono di raggiungere la verità. Lo faranno, spesso a modo loro, o più precisamente alla maniera di Bosch: aggirando i divieti, sfidando la burocrazia e rischiando molto sul piano personale.

Man mano che l’indagine procede, Michael Connelly ci fa capire ancora una volta quello che rende Bosch così speciale. E una cosa è certa: qualsiasi cosa l’inimitabile Harry sceglierà di fare in futuro, lo accompagneremo volentieri nel suo viaggio“.

michael-connelyPrima di dirvi cosa ne penso del libro vorrei darvi qualche informazione sull’autore. Michael Connelly è considerato una delle più grandi star della narrativa americana e i suoi romanzi raggiungono sempre la vetta delle classifiche.

I lettori italiani lo hanno accolto con entusiasmo fin dal primo libro pubblicato, “Debito di sangue“, da cui è stato tratto un film diretto e interpretato da Clint Eastwood. In seguito hanno imparato a conoscere il detective Harry Bosch, indimenticabile protagonista di molti suoi thriller, tra cui “Il ragno“, vincitore nel 2000 del Premio Bancarella.

In anni più recenti, Connelly ha ideato un nuovo riuscitissimo protagonista, che svolge la sua attività dal sedile posteriore di una Lincoln, oltre che in tribunale, e che, nella riduzione cinematografica di “The Lincoln Lawyer“, ha il volto noto di Matthew McConaughey.

Di recente programmazione in Italia è la serie televisiva intitolata a Bosch, di cui Connelly ha curato la sceneggiatura.

Veniamo ora alle mie impressioni sul libro, anche se trovo corretto informarvi del fatto che, nonostante Connelly sia famosissimo, non avevo mai letto un suo libro e questo perché ogni volta che ne leggevo la trama non scattava mai in me quella scintilla che mi faceva dire: “ok, lo compro!”.

Nemmeno questa volta, se devo essere onesta, ero rimasta affascinata dalla trama ma piuttosto incuriosita di leggere qualcosa di questo scrittore così tanto famoso e quindi mi sono decisa a prendere il formato ebook perché, francamente, di spendere quasi 20 euro per un libro che in partenza non mi convinceva non se ne parlava proprio e così la scelta è caduta sul formato più economico, ovvero quello digitale.

Che dire? Evidentemente non è il libro che fa per me. L’ho letto tutto in una settimana ma non è quel tipo di scrittura che mi tiene incollata alle pagine (siano esse cartacee o virtuali) e che mi stimola ad andare avanti nella lettura in qualsiasi momento; anzi. Lo leggevo la sera prima di andare a dormire e anziché tenermi sveglia mi conciliava il sonno e questo per me non è un buon segno.

Ma cos’ha “La Strategia di Bosch” che non va? Tecnicamente è scritto bene, nulla da eccepire, peccato che non ha il ritmo serrato che io amo tanto di moltissimi scrittori di thriller, non è quel tipo di libro in cui fino alla fine non riesci a capire chi sia il colpevole o come stiano realmente i fatti e questo per me è un altro punto a sfavore.

La cosa poi in assoluto che più mi ha scocciato è il fatto che il libro non si conclude con un finale certo ma resta in sospeso per quanto concerne una situazione che riguarda il protagonista, facendo chiaramente capire che nel prossimo romanzo si saprà come andrà a finire il tutto e questa è una cosa che proprio non sopporto, specie poi se non è chiaramente indicato e quindi che, come una bella doccia fredda, mi tocca scoprire questa “chicca” a due pagine dalla fine…

Voi avete letto qualcosa di Michael Connelly? Cosa ne pensate?

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