Conviviando

A PALAZZO REALE

“CONVIVIANDO – L’ARTE DELLA TAVOLA TRA PASSATO E FUTURO”

Un appassionante viaggio sull’evoluzione della mise en place

Inaugurata ieri a Palazzo Reale a Milano la mostra “CONVIVIANDO – L’arte della tavola tra passato e futuro”, promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale, HOMl, il Salone degli Stili di Vita di Fiera Milano e curata da Cinzia Felicetti, direttrice responsabile di Marie Claire Maison Italia. La mostra sarà visitabile fino al 15 febbraio 2018.

Luogo di massima espressione della convivialità, la tavola è una metafora dellesistenza – spiega Cinzia Felicetti, direttrice di Marie Claire Maison. Sul suo palcoscenico di proporzioni ridotte, gli invitati sono attori di una rappresentazione della realtà scandita da verbi con uno spiccato carattere sensoriale (assaporare, sorseggiare, conversare…). Il menu fa da copione, mentre chi invita svolge il ruolo di regista della mise en place. In questa mostra il galateo, da accessorio vintage, diventa dispensatore di inossidabile saggezza. Perché saper stare a tavola significa muoversi con garbo nella vita, con un’attenzione speciale a chi ci circonda”.

Foto di Mirko Cecchi

Con questa mostra, Fiera Milano porta per la terza volta il mondo di HOMI a Palazzo Reale, dopo due mostre dedicate al gioiello,  promuove in questa occasione un percorso sul tema della mise en place: “Sostenere e promuovere le iniziative di valore culturale rappresenta una delle tante espressioni della vocazione di Fiera Milano – afferma Fabrizio Curci, Amministratore Delegato di Fiera Milano – Con questa mostra, avremo l’opportunità di farlo attraverso aziende e creativi che hanno trasformato oggetti di uso comune in piccole opere d’arte, che tutti i visitatori di Milano e i suoi abitanti potranno scoprire all’interno di un allestimento emozionante”.

Ambientata nelle splendide stanze dell’Appartamento del Principe, l’esposizione propone un racconto scenografico sulla storia dell’arte della tavola. Rivoluzionaria o legata ai riti del potere, essenziale o sfarzosa, l’apparecchiatura delle grandi occasioni è il tema ispiratore di questa mostra, esplorato attraverso oltre tre secoli e una serie di film che hanno segnato il nostro immaginario.

Si parte dal periodo barocco, in cui la tavola si configura come l’affascinante teatro in cui il sovrano assoluto celebra la propria grandezza sui sudditi e sulla natura, tra trionfi vegetali di ortaggi e metalli preziosi. In epoca Rococò la disposizione degli oggetti diventa una sensuale dichiarazione di sensibilità estetica; si impongono le sfumature pastello (tributo ai quadri di Jean-Honoré Fragonard e François Boucher) e la porcellana finemente lavorata.

Foto di Mirko Cecchi

La vera rivoluzione si compie però all’inizio dell’Ottocento, con il passaggio dal servizio “alla francese” – ovvero, presentazione flamboyant di tutte le pietanze sul desco – a favore di una disinvoltura “alla russa”, che affida a inappuntabili camerieri il compito di servire le vivande. Libera dalle audaci costruzioni gastronomiche precedenti, la tavola accoglie apparecchiature di cartesiano rigore: pura geometria di piatti, posate e bicchieri.

Il XIX secolo sposa la formula “meno sfarzo, più etichetta” e vede la nascita della mensa borghese, dove celebrare affetti familiari o ideali politici. Senza rinunciare all’eleganza, che si esprime attraverso raffinate decorazioni floreali e vasellame ton sur ton.

La policromia vittoriana si rivitalizza durante il Novecento nelle splendide forme Art Déco, rivive nell’eclettismo Sixties, raggiunge la sua massima espressione nella personalizzazione contemporanea. E si apre a un futuro prossimo in cui il cibo – sempre più immateriale – sarà presentato verosimilmente nel segno della stilizzazione più “asettica”.

L’allestimento si snoda nelle antiche residenze principesche proponendo dieci mise en place che prendono spunto da altrettanti film memorabili, a scandire i momenti clou di questa evoluzione: dai trionfi barocchi di Vatel alle glaciali atmosfere di Ex Machina, passando per la deliziosa Marie Antoinette di Sofia Coppola, il black and white in versione couture di Coco Chanel & Igor Stravinsky, l’etichetta Regency (firmata Jane Austen) di Emma; senza dimenticare il candore assoluto di Morte a Venezia e il fasto decadente de Il Gattopardo, capolavori di Luchino Visconti. L’Art Déco palpita nelle scenografie de Il grande Gatsby; l’orientalismo di ispirazione Sixties si fa puro glamour in A Single Man; fino alla mitizzazione della figura dello chef, espressa compiutamente in Io sono l’amore.

Questi gli orari della mostra, il cui ingresso è gratuito, suddivisi per i relativi giorni della settimana:

  • lunedì 14,30 – 19,30 
  • martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9,30 – 19,30  
  • giovedì – sabato 9,30 – 22,30

Questa è invece la suddivisione delle varie stanze e dei relativi temi:

  • Stanza 1: 1920 “Elegance”, ispirata al film Coco Chanel & Igor Starvinsky (2009)
  • Stanza 2: ‘600 “Baroque”, ispirata al film Vatel (2000)
  • Stanza 3: 1777-1789 “Rococo”, ispirato al film Marie Antoinette (2006)
  • Stanza 4: 1815 “Regency”, ispirato al film Emma (1996)
  • Stanza 5: 1911 “Total White”, ispirato al film Morte a Venezia (1971) 
  • Stanza 6: 1860 – 1910 “Romantic”, ispirato al film Il Gattopardo (1963)
  • Stanza 7: 1922 “Art Déco”, ispirato al film Il Grande Gatsby (2013)
  • Stanza 8: 1960 “Eclectic”, ispirato al film A single man (2009)
  • Stanza 9: Oggi, “Modern”, ispirato al film Io sono l’Amore (2009)
  • Stanza 10“Future”, ispirato al film Ex Machina (2014)

Per maggiori informazioni potete visitare il sito di Palazzo Reale.

Le foto di questo articolo sono di Mirko Cecchi.

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