Chiesa San Bernardino alle Ossa – Milano

In questa domenica uggiosa vorrei parlarvi di questa chiesa di Milano, San Bernardino alle Ossa, non conosciutissima ma molto particolare. Tante persone considerano ciò che è stato fatto nell’ossario molto macabro ma bisogna anche capire il periodo, le usanze e le motivazioni. Resta il fatto che è una cosa piuttosto inusuale da vedere e a mio parere merita una visita.

Le prime origini, tanto dell’ossario quanto della chiesa di San Bernardino alle Ossa, risalgono al secolo XIII.

Nel 1145 grazie alla generosità di un cittadino milanese, Goffredo da Bussero, venne edificato un ospedale nei pressi dalla basilica di Santo Stefano presso l’attuale via Brolo.

55Con il passare del tempo ci fu l’esigenza di costruire un cimitero per seppellirvi coloro che morivano nell’ospedale e così fu edificato un piccolo cimitero ma, dopo pochi anni, lo spazio disponibile si dimostrò insufficiente e quindi nel 1210, in fondo al cimitero presso il vicolo che fiancheggia la basilica, fu eretta una camera per riunirvi le ossa esumate dal cimitero stesso.

Qualche anno più tardi, nel 1268 il Priore e i Fratelli che gestivano l’ospedale, fecero edificare vicino all’Ossario una piccola chiesa dedicata alla passione di Maria Vergine, a San Sebastiano e a Sant’Ambrogio.

Una confraternita di persone laiche, detta dei Disciplini, nel 1340 ottenne di poter costruire sopra la chiesetta un oratorio per compiere le funzioni prescritte e per custodire l’Ossario e la sottostante piccola chiesa, alla quale si aggiunse il nuovo patrono San Bernardino da Siena.

Il campanile della basilica di Santo Stefano che era situato davanti all’Ossario, nel 1642 crollò, trascinando tra le sue rovine non solo l’Ossario ma anche la chiesetta. Questa fu subito ricostruita, ma l’Ossario fu rifatto dalle fondamenta e terminato solo nel 1695, ed è quello che esiste ancora oggi.

La confraternita ebbe cura di adornare il nuovo Ossario: negli anni 1693-94 fece affrescare da Sebastiano Ricci la cupola ed i pennacchi. Nella volta a forma di tazza sono dipinte le anime purganti, che ascendono alla gloria del Paradiso fra una moltitudine di angeli, nei pennacchi le apoteosi di quattro santi.

Cupola affrescata da Sebastiano Ricci

Cupola affrescata da Sebastiano Ricci

Accanto a questa importantissima opera della pittura veneta-barocca la Cappella-Ossario presenta un altro motivo di interesse non secondario: le pareti interne dell’edificio sono quasi completamente ricoperte da teschi e ossa che si trovavano nell’antico Ossario, assieme a quelle che vennero esumate dai cimiteri soppressi dopo la chiusura dell’ospedale, avvenuta nel 1652 per disposizione dell’amministrazione dell’Ospedale Maggiore, cui era stato aggregato circa due secoli prima.

Tutte le ossa furono disposte nelle nicchie, sul cornicione, adornando i pilastri, fregiando le porte.

ossario

Particolare dell’ossario

Al di sopra dell’unico altare in marmi pregiati con gli emblemi della passione di Gesù Cristo si trova, in un’apposita nicchia, una statua di Nostra Signora Dolorosa de Soledad (Santa Maria Addolorata), vestita di un camice bianco, coperto da un manto nero ricamato in oro, con le mani giunte, inginocchiata presso Gesù morto. La statua fu eseguita nella metà del secolo XVIII durante la dominazione spagnola.

Teca con statua di Nostra Signora Dolorosa de Soledad

Teca con statua di Nostra Signora Dolorosa de Soledad

Non ha alcun fondamento storico la tradizione secondo la quale molte delle ossa esposte sarebbero di cristiani uccisi dagli eretici ariani nel tempo in cui Sant’Ambrogio era vescovo della Chiesa milanese, tradizione che giustifica un culto arrivato ai limiti dell’ortodossia. Le ossa presenti nell’ossario sono in realtà provenienti da povere persone inferme morte sui pagliericci del vecchi ospedale di Brolo; Priori e Fratelli che dirigevano l’ospedale, carcerati morti nelle prigioni dopo che il loro cimitero risultò insufficiente, nobili milanesi che riposavano nei sepolcri delle chiese vicine.

Nonostante la leggenda non avesse alcun fondamento veritiero, i milanesi chiamarono l’ossario “degli innocenti” e lo circondarono di grande venerazione fino a che la Confraternita dei Disciplini decise di avere presso l’Ossario una chiesa più ampia: fece allora costruire nel 1750, a sinistra dell’Ossario, l’attuale chiesa di San Bernardino, utilizzando la vecchia chiesetta come atrio della nuova.

Da quel momento tutti la chiamarono San Bernardino dei Morti o alle Ossa.

Nel 1786, dopo la soppressione dei Disciplini, il Regio Demanio si impossessò di ogni proprietà della Confraternita, sottraendola alla giurisdizione parrocchiale ma nel 1929, dopo i Patti Lateranensi, il tutto ritornò alle dirette dipendenze dell’Autorità Ecclesiastica.

Gli architetti costruttori della chiesa settecentesca furono Giovanni Andrea Biffi e Carlo Giuseppe Merlo.

L’interno della chiesa è chiuso in alto da un cupolone. Alla parete un altare con la famosa “Madonna Pellegrina” che negli anni ’50 fu al centro di una grande devozione.

Altare principale e sullo sfondo dipinto della Madonna Pellegrina

Altare principale e sullo sfondo dipinto della Madonna Pellegrina

Nella cappella a destra, dal 1768, vi è una tomba di famiglia di alcuni discendenti, in linea materna, di Cristoforo Colombo (Pietro Antonio e Giovanni di Portogallo Colon Conti della Puela e della Veragua).

Sulle cornici laterali dell’altare vi sono gli stemmi della famiglia con il motto “Colon diede il Nuovo Mondo alla Castiglia e al Leon“.

La cappella a sinistra è dedicata a Santa Rosalia con una tela raffigurante la Santa con un angelo del Cucchi.

Davanti all’altare maggiore vi è una grata da cui si intravedono dieci scalini che portano ad una grande cripta. Qui vi è il sepolcro dei Disciplini. Ha la forma di un pentagono irregolare con volte a botte. Lungo i lati sono disposte ventuno nicchie, dalla forma degli stalli di un coro, in muratura, su cui venivano adagiati i Confratelli defunti, avvolti nel loro saio simile a quello dei francescani, col volto coperto dal cappuccio, senza ornamento alcuno, col solo nome scritto su tavolette collocate sul loro capo.

cripta

Nel 1738 Re Giovanni V del Portogallo venne talmente colpito dalla Cappella/Ossario che decise di ricopiarla in ogni particolare per farne erigere una uguale a Evora, vicino a Lisbona.

La chiesa e l’ossario sono stati completamente restaurati tra il 1998 e il 2002 grazie all’impegno del comitato “Progetto San Bernardino”, del Rettore del Santuario e dei suoi collaboratori.

Orari:
dal lunedì al venerdì: dalle 7.30 alle 12.30 – dalle 13.00 alle 18.00
sabato: dalle 7.30 alle 12.30
domenica: dalle 9.30 alle 12.00

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commenti

3 Responses to Chiesa San Bernardino alle Ossa – Milano

  1. Daniela ha detto:

    Io sono stata a Palermo alla catacombe dei cappuccini, un posto pazzesco: scheletri vestiti di tutto punto, conservati con una tecnica particolare.. sicuramente interessante, ma direi basta a esperienze simili 🙂 Se a te piace il genere te la consiglio! Vale la pena

    • Signorina Bloggy ha detto:

      Ciao Daniela, grazie per la dritta ma è alquanto improbabile che io mi trovi mai in quel di Palermo.
      Anche a Roma ci sono alcuni posti simili da visitare e, in tutta franchezza, a me non fanno nè caldo nè freddo, sarà che ho sempre pensato che si debba avere timore dei vivi e non dei defunti, inoltre, essendo volontaria da oltre vent’anni in ambulanza, le ossa sono forse le cose meno “truci” che ho visto ^_^

  2. melissa ha detto:

    Sono stata varie volte a Milano ma mai in questo luogo, la prossima volta che ci capito di farò un salto

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