Bosco Gurin, Canton Ticino

Visto il periodo invernale vorrei parlarvi di un luogo che io trovo splendido sia in estate che in inverno ma che di certo interessa in modo particolare gli amanti degli sport invernali e della montagna: Bosco Gurin.

Bosco Gurin, con i suoi 1506 metri di altitudine è il villaggio più alto di tutto il Cantone Ticino (Svizzera), situato nel Distretto della Vallemaggia, e può vantare un’anzianità di più di 7 secoli: già nel 1253 Bosco Gurin era un comune indipendente, con un proprio console.

Il villaggio è abitato in prevalenza dai discendenti dei colonizzatori Walser, oltre all’italiano si parla un dialetto tedesco, il Gurinerdeutsch. L’impronta lasciata dalla civiltà di questo popolo d’alta quota, è ancora individuabile in parecchie costruzioni che si incontrano camminando sul territorio del Comune: le numerose torbe, buona parte degli edifici abitativi, i Gadumdschi.

Dopo i primi insediamenti, la comunità di Bosco Gurin ha vissuto un certo sviluppo demografico, sopravvivendo alle asprezze della dura vita di montagna. Asprezze che raggiungevano l’apice e divenivano tragedia quando le valanghe si abbattevano sulla comunità. Fra tutte si ricordano quella che nel 1695 distrusse metà paese, mietendo 34 vittime, e quella che nel 1749 devastò parte di esso causando la morte di 41 persone.

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Come molti altri villaggi delle valli laterali, Bosco Gurin ha subito dapprima l’emigrazione stagionale e quella oltre oceano, in seguito il fenomeno dettato dalle esigenze della vita moderna: lo spopolamento. I Boschesi emigravano stagionalmente come muratori, pittori e gessatori; durante l’inverno gli uomini fabbricavano recipienti e oggetti in legno che poi portavano al mercato di Locarno.

In questi ultimi anni, grazie a notevoli investimenti, Bosco Gurin è diventato un centro sportivo invernale di tutto rispetto.

graffiti

Particolare di un graffito di Tomamichel

La strada cantonale termina davanti all’Albergo Walser dove si trova un grande parcheggio per le auto.

Proseguendo a piedi attraverso i vicoli del villaggio, si ha l’opportunità di ammirare sulle candide facciate di numerosi edifici i graffiti di Hans Anton Tomamichel (1899-1984).

L’artista, nato e cresciuto a Bosco Gurin, a 15 anni si trasferì a Zurigo per svolgere l’apprendistato, divenne grafico di grande successo e s’ impegnò per la salvaguardia della lingua, della cultura e della vita del suo paese d’origine.

Nel villaggio ci sono diverse testimonianze lasciate dall’artista che si possono scoprire sulle pareti delle case e nei vani delle cappelle.

Particolari da vedere sono le stalle, una serie di edifici allineati in cui vengono custodite le mucche di alcuni contadini di Bosco Gurin.

La grande valanga del 1925 distrusse infatti le stalle che sorgevano nella parte bassa del villaggio, risparmiando invece gli edifici abitativi, in quanto questi erano concentrati sulla collina attorno alla chiesa. Le stalle furono ricostruite in una lunga fila protetta da un terrapieno.

Stalle di Bosco Gurin

Stalle di Bosco Gurin

torba

Altra particolarità della zona sono le torbe e a Bosco Gurin ci sono ben 15 torbe walser. La torba è una costruzione in legno edificata su uno zoccolo di muratura che normalmente ospitava la stalla o un ripostiglio.

La parte di legno è isolata da un certo numero di funghi, costituiti da gambo (in legno o in muratura), sormontato spesso da una lastra di granito rozzamente arrotondata per impedire ai topi di raggiungere la cella granaria.

Quest’ultima era il luogo più sicuro per conservare diversi prodotti, quali segale e orzo, dall’umidità e, come già detto, dai roditori.

In centro paese, in un’antica casa walser ha sede il locale Museo Etnografico.

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Molteplici sono gli oggetti e le testimonianze raccolte che permettono di immaginare le modeste ma dignitose condizioni di vita degli antenati del luogo. E’ questa l’unica casa del villaggio ancora provvista del Seelenbalge, una finestrella che, per un’antica usanza walser, veniva aperta solo alla morte dell’infermo permettendo alla sua anima di raggiungere l’eternità.

Il Museo é aperto dal primo aprile alla fine di ottobre con i seguenti orari:
da Martedì a Sabato: 10.00-11.30 / 13.30- 17.00  – Domenica: 14.00-18.00  – Lunedì: chiuso

Salendo lungo la bella scala di pietra in centro paese, si raggiunge la chiesa dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo.

Un documento scritto conservato nell’archivio comunale attesta che essa venne consacrata nel 1253. Nel luogo sacro si venerano altri santi quali Sant’Antonio l’Eremita, la Madonna e San Teodoro, particolarmente caro al popolo walser. L’edificio nel corso dei secoli ha indubbiamente subito molteplici trasformazioni:
un primo documento riferisce di un restauro effettuato nel 1464, incisa sopra il portone troviamo la data del 1581; comunque è certo che furono gli interventi degli ultimi 350 anni e l’ultimo rinnovamento interno del 1945 a conferire alla chiesa il suo carattere attuale.

A lato della chiesa, si può osservare il cimitero in cui tutti i crocefissi si presentano lignei. L’artista Hans Tomamichel, oltre alla meridiana creata sul campanile, ha dipinto la Risurrezione nell’ossario e la cappella del cimitero.

Altro edificio interessante di Bosco Gurin è la Casa Patriziale. Si tratta di una costruzione datata 1845, un solido edificio di pietra
che presenta una particolarità unica per questo villaggio:
il tetto in piode è a quattro falde.

Casa Patriziale

Casa Patriziale

Rientrando verso la piazza del villaggio, si passa davanti alla casa comunale che, fino al 2002, ha accolto i bambini in età scolastica di Bosco Gurin. Dal settembre dello stesso anno i pochi alunni rimasti devono recarsi a scuola a Cevio.

Sulla facciata dell’edificio si nota un grande graffito di Hans Tomamichel.

Come vi dicevo al principio di questo articolo, Bosco Gurin è rinomata in inverno per gli sport invernali, attualmente il villaggio offre 30 chilometri di piste adatte sia per i principianti sia per chi cerca piste impegnative e divertenti. E’ inoltre presente un’ottima scuola di sci, a disposizione per lezioni singole o collettive e noleggio di materiale.

impianti

Inoltre vi posso garantire che questo villaggio, che in estate è sicuramente molto affascinante, in inverno assume un aspetto fatato che vi lascerà totalmente senza fiato!

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Durante il periodo invernale io ci sono state due volte e sempre subito dopo Natale mentre in estate ci vado praticamente ogni anno a fare un giretto ogni qual volta mi fermo per qualche giorno a Locarno.

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commenti

4 Responses to Bosco Gurin, Canton Ticino

  1. melissa ha detto:

    Sembra proprio un angolo di paradiso, pace, tranquillità e verde.. che spettacolo

  2. Daniela ha detto:

    un posto incantevole per rilassarsi lontano dallo stress urbano! i graffiti lo rendono diverso dagli altri paesini di montagna! anche dalla frequenza con cui vai si comprende che sia un posto che dona serenità all’anima

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