Achille Mauri – Anime e Acciughe

Vi è mai capitato di leggere la trama di un libro ed esserne subito colpiti al punto tale di volerlo leggere immediatamente? Bene a me è accaduto la scorsa settimana con Anime e Acciughe di Achille Mauri.

Achille Mauri - Anime e AcciugheMa che storia è? Cosa c’entrano le anime con le acciughe? Anzi, come vedremo, con un intero banco di acciughe? C’entrano, perché siamo nell’aldilà. Come non l’avreste mai immaginato, dove tutto è all’insegna della leggerezza.
Infatti si chiama aldiquà. C’è Achille… che si sveglia poche ore dopo essere mancato nella sua casa milanese di via Cusani, e comincia subito a dialogare con un trapassato illustre, il maresciallo Radetzky, già inquilino dello stesso palazzo ai bei (per lui) tempi dell’occupazione austriaca… La conversazione continua con le più disparate anime che vagano nei dintorni, e in parecchi altri luoghi, vicini e lontani, in una sfera ultraterrena ma attaccatissima a quella terrena, che il trapassato, giustamente, dalla sua postazione, ribattezza «aldiquà».

L’anima di Achille si è trasferita nel garage di piazza San Marco, nella Porsche di amici di uno dei suoi figli, dove da tempo dimora anche il suo gatto Ely. Da qui in poi gli incontri, le storie, e i dialoghi si fanno sempre più fitti… e, ovviamente, surreali. E di storie da raccontare ne hanno tante non solo Umberto Eco o Elio Fiorucci o il maresciallo Radetzky, ma anche altre anime, indicate con il solo nome di battesimo, Marco, Lucrezia… Ma niente paura, il tono degli scambi è in buona parte ironico, spesso comico, addirittura esilarante: si sorride, si ride, e ci si augura francamente che l’«aldiquà» sia davvero così spassoso, così rassicurante, così vario, e i suoi misteri così poco misteriosi. Molto spazio nella storia hanno anche gli animali, che svolazzano a loro volta nell’«aldiquà», dotati di anima. Comprese le acciughe, che nuotano in enormi banchi e che diventano mezzo di trasporto e guida delle altre anime, quelle degli esseri umani.

Achille Mauri, classe 1939, dialoga da sempre con intellettuali, artisti, sciamani, campioni di sport, gauchos argentini, immigrati, stilisti: viaggiando instancabile nello spazio, da Milano a Parigi, a New York, al Dahomey, al Sudamerica e nel tempo, attraverso gli anni che hanno cambiato il mondo, dal ‘68 agli sbarchi disperati; avventurandosi in ogni campo del sapere, dall’animismo all’animalismo, allo spiritismo, sempre con la leggerezza e l’umanità che distinguono il suo romanzo e l’aldilà che propone al lettore.

È presidente di Messaggerie Italiane, della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, e dell’Associazione Fabio Mauri per l’Arte L’Esperimento del Mondo. Anime e acciughe è il suo primo romanzo.

Non posso che confermare le recensioni lette su questo libro, è indubbiamente un libro che analizza la prospettiva della morte da un altro punto di vista, senza renderla tragica né drammatica. Assolutamente piacevole e divertente da leggere e mai scontato o banale. Mi permetto di citare Filippo Timi che ha definito in modo egregio questo libro: “Non immaginavo che la morte potesse essere così viva. L’aldilà così vivace e l’eternità così teneramente quotidiana. Una divina sorpresa!”.

Consiglio a tutti la lettura di Anime e Acciughe perché ne vale davvero la pena.

Il libro, edito da Bollati Boringhieri, è disponibile in versione cartacea (303 pagine) al prezzo di € 16,50 e in formato elettronico al prezzo di € 9,99.

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